CURZIO MALAPARTE


(1898-1957)



Vita
Nasce a Prato (Firenze) nel 1898. Il suo vero nome è Kurt Erich Suckert.
Di origine tedesca da parte di padre, frequenta il famoso collegio Cicognini.
Ancora giovanissimo milita nel partito repubblicano, passando poi nelle file del nazionalismo; in quello stesso periodo fonda il foglio satirico intitolato "Il Becchino".
Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola come volontario e rimane ferito ai polmoni.
Nel 1922, dopo aver aderito al partito fascista, partecipa alla marcia su Roma assieme alle squadre d'azione fiorentine.
Abile giornalista, nel 1924 fonda e dirige il settimanale "La Conquista dello Stato", è poi redattore capo al "Mattino" e, per due anni, dirige "La Stampa".
Dal punto di vista letterario, negli anni Venti simpatizza per la corrente di Strapaese, pubblicando i suoi scritti sul "Selvaggio" di Mino Maccari. In seguito, mirando ad un allargamento in senso europeo delle prospettive culturali italiane, passa alla corrente opposta di Stracittà, e collabora a "900" di Bontempelli.
Attratto dalle esperienze culturali e politiche più disparate, sempre animato dal gusto della violenza e del clamore, ama mantenersi al centro delle attenzioni con un comportamento tra l'avventuroso e l'esibizionistico.
Dal 1928 al 1932 dirige con Angioletti "L'Italia letteraria" e, negli stessi anni, compie numerosi viaggi in Germania, in Scozia, in Russia e a Parigi, a testimonianza del suo carattere inquieto.
Nel 1933 rientra in Italia ma viene arrestato per le sue posizioni non ortodosse nei confronti del partito fascista. E' costretto a passare un periodo di cinque anni nel confino di Forte dei Marmi, pur proseguendo la sua collaborazione ai maggiori giornali del tempo.
Dal 1937 al 1943 fonda e dirige la rivista "Prospettive", con la quale cerca di portare avanti le esigenze di rinnovamento culturale in senso europeo più volte affermate.
Nel 1940 viene richiamato in guerra come capitano degli alpini.
Per periodi più o meno lunghi, viene inviato come corrispondente sul fronte russo e, successivamente in Finlandia: i suoi resoconti coraggiosi e anticonformisti lo pongono subito in aperta polemica con le autorità tedesche.
Tornato in Italia, si unisce come ufficiale di collegamento alle truppe alleate che risalgono la penisola.
Nel frattempo, continua a pubblicare i suoi libri con successo, ma nel 1947, a causa dell'ostilità crescente nei suoi confronti, si trasferisce a Parigi dove si dedica al teatro.
Nel 1951 scrive e realizza il film "Cristo proibito", dal quale risulta evidente la sua carica retorica e il suo gusto estetizzante.
Muore a Roma nel 1957.

Opere principali
Opere raccolte
· Opere, a cura di E. Falqui, 9 voll., Firenze, Vallecchi, 1961-1968
· Malaparte, a cura di E. Ronchi Suckert, 3 voll., Firenze, Ponte alle Grazie, 1992

Narrativa
· Avventure di un capitano di sventura, Roma, La Voce, 1927
· Sodoma e Gomorra, Milano, Treves, 1931
· Fughe in prigione, Firenze, Vallecchi, 1936
Resoconto dell'esperienza di malaparte come volontario durante le prima guerra mondiale.
· Sangue, ivi, 1937, poi con introduzione di G. Luti, ivi, 1995
· Donna come me, Milano, Mondadori, 1940
· Il Volga nasce in Europa, Milano, Bompiani, 1943, poi Firenze, Vallecchi, 1965
· Kaputt, Napoli, Casella, 1944, poi Firenze, Vallecchi 1960
Romanzo in gran parte scritto durante la sua esperienza di inviato in Finlandia. E' un libro modernamente costruito secondo la tecnica del reportage e del documento drammatico di attualità.
· Don Camaleo, ivi, 1946
· Il sole è cieco, ivi, 1947
· La pelle, Roma-Milano, Aria d'Italia, 1949, poi , Firenze, Vallecchi, 1959, poi Milano, Mondadori, 1978
Considerato il suo libro migliore, è animato da una forte esigenza polemica. E' dedicato a Napoli, considerata come la città tipica dell'Italia vinta.
· Storia di domani, Roma-Milano, Aria d'Italia, 1949
· Maledetti toscani, Firenze, Vallecchi, 1956, poi Milano, Leonardo, 1994
· Racconti italiani, Firenze, Vallecchi, 1957
· L'albero-vivo e altre prose, ivi, 1969
· Il ballo al Cremlino e altri inediti di romanzo, ivi, 1971
· Il Cristo proibito, a cura di L. Martellini, Napoli, Esi, 1992

Poesia
· L'Arcitaliano, Roma, La Voce, 1928, poi Firenze, Vallecchi, 1970
· Il battibecco, Roma-Milano, Aria d'Italia, 1949, poi Firenze, Vallecchi, 1967

Teatro
· Du côtè de chez Proust - Das Kapital, Parigi-Roma, Aria d'Italia, 1951, poi Milano, Mondadori, 1980
· Anche le donne hanno perso la guerra, Bologna, Cappelli, 1954

Saggistica
· Viva Caporetto!, Prato, Tipografia Martini, 1921, poi con il titolo La rivolta dei santi maledetti, Roma, Rassegna internazionale, 1921, poi con il titolo Viva Caporetto! La rivolta dei santi maledetti, a cura di M. Biondi, Firenze, Vallecchi, 1955
· Le nozze degli eununchi, Roma, Rassegna internazionale, 1922
· L'Europa vivente, Roma, La Voce, 1923, poi Firenze, Vallecchi, 1961
· Italia barbara, Torino, Gobetti, 1925
· Intelligenza di Lenin, Milano, Treves, 1930
· Technique du coup d'état, Parigi, Grasset, 1931 (in italiano, con introduzione di G. Luti, Firenze, Vallecchi, 1995)
· I custodi del disordine, Torino, Buratti, 1931
· Deux chapeaux de paille d'Italie, Parigi, Danoël, 1948
· Due anni di battibecco, Milano, Garzanti, 1955
· Io, in Russia e in Cina, Firenze, Vallecchi, 1958
· Mamma marcia, ivi, 1959
· L'inglese in Paradiso, ivi, 1960
· Benedetti italiani, ivi, 1961
· Viaggio fra i terremotati, ivi, 1963
· Diario di uno straniero a Parigi, ivi, 1966
· Battibecchi, Firenze, Shakespeare and Company, 1993