1924-1943
La rivista, voluta e diretta da Angiolo Bencini, un vinaio di Colle di
Val d'Elsa, nasce e viene pubblicata in questo comune in provincia di
Siena.
Il primo numero esce il 13 luglio 1924 (un mese dopo l'omicidio di Giacomo
Matteotti) e presenta sopra la testata la dicitura "Marciare, non marcire.
Né speranza né paura", sotto "Battagliero fascista".
Il direttore generale responsabile è lo stesso Bencini, Mino Maccari ha
le funzioni di redattore. Redazione e amministrazione hanno sede in Colle
di Val d'Elsa.
I primi tre numeri escono rispettivamente il 13, il 19 e il 30 luglio
1924, poi la periodicità diviene regolarmente settimanale fino al n. 14
del 12 ottobre (il n. 13 del 5 ottobre è erroneamente indicato come "5
settembre"); i n. 15-16 del 26 ottobre e 17-18 del 9 novembre sono doppi,
così come i n. 21-22 del 7 dicembre e 23-24 del 21 dicembre.
Nel gennaio 1925, anno II, escono due numeri, poi con periodicità che
varia tra sette e quattordici giorni, con un numero doppio (il 17-18 del
18 maggio 1925), fino al giugno di quell'anno, in cui escono due numeri
il secondo dei quali reca la data 23-30 giugno (n.21) e chiude le pubblicazioni.
Queste riprendono nel marzo 1926, anno III, con il n.2. La redazione è
ora in Firenze, Mino Maccari è divenuto direttore responsabile e la stampa
è affidata allo Stabilimento tipografico Giannini e Giovannelli, Via della
Pergola 16, Firenze.
La periodicità è quindicinale e col n. 4 del 16-30 aprile la redazione
figura all'indirizzo di via dei Servi 51, Firenze. A maggio esce un solo
numero doppio, 5-6 e nei mesi seguenti fino a ottobre un solo numero al
mese; quello del 1 ottobre è l'ultimo del 1926.
A partire da gennaio 1927 la redazione si sposta in via S. Reparata 41,
sempre a Firenze; la stampa passa a Vallecchi. In questo anno escono 24
numeri ad intervalli più o meno regolari: il n. 16 del 1 settembre è indicato
erroneamente come n. 1, 16 settembre; nel n. 20 del 10 novembre nella
testata scompare l'indirizzo di S. Reparata 41 e viene scritto semplicemente
"Si pubblica in Firenze"; nel n. 23 del 15 dicembre la redazione è via
dell'Oche 9, Firenze.
Dal n. 1 del 15 gennaio 1928 la redazione resta a Firenze, ma la stampa
della rivista viene fatta a Siena presso la Tipografia dell'Ancora. Anche
nel 1928 escono 24 numeri, di cui il 21-22 del 30 novembre è doppio. La
VI annata, 1929, si apre con un numero doppio del 31 gennaio (n. 1-2);
nel n. 5 di marzo la redazione è indicata con sede a Siena, piazza Umberto
3; i n. 7-8 di aprile, 10-11 di giugno, 13-14 di luglio, 15-16 di agosto,
17-18 di ottobre, sono doppi; il fascicolo del 15 dicembre riunisce i
n. 20-23; l'ultimo numero dell'anno è il 24 del 30 dicembre 1929. Le pubblicazioni
del 1930 iniziano col n. 1 del 15 marzo e constano di soli quattro numeri
(15 marzo, 30 aprile, 15 novembre e 15 dicembre).
Il 1931 si apre con il trasferimento della redazione a Torino, in via
Pietro Micca 12, la stampa è affidata alle officine grafiche V. M. Briscioli
di Torino. I fascicoli dell'annata sono in totale 21; il n 12 del mese
di luglio viene sequestrato per la vignetta di prima pagina e una strofetta
irriverente su Farinacci; nel luglio esce un secondo n. 12 con variazioni
del numero sequestrato.
Nel 1932 la redazione si sposta a Roma, con sede amministrativa in via
Crispi 10 e la stampa dei F.lli Pallotta. Il primo numero dell'anno è
del 31 marzo, i numeri totali 12 fino al 31 dicembre, con periodicità
irregolare ed un vuoto vistoso fra il 15 settembre ed il 1 novembre. Il
1933 presenta nove numeri nell'arco dell'anno, a cominciare dal n. 1 del
15 febbraio; col n. 5 (31 agosto) la redazione romana è in via del Gambero
8. Nel 1934 escono 13 fascicoli dei quali i n. 3-4 (31 marzo), 6-7 (15
maggio) sono doppi; nel n. 8 del 30 giugno cambia la tipografia (stampa
Poligrafica Italiana, Roma).
Nel 1935, a partire da gennaio, escono 10 numeri, di cui il 5-6 (31 agosto)
e il 7-8 (15 ottobre) sono doppi. Nel 1936 i fascicoli, a partire dal
n. 1-2 del 15 marzo fino al n. 11-12 del 30 novembre sono tutti doppi.
Così pure nel 1937, cinque fascicoli doppi fino al n. 9-10 del 30 novembre
che è un numero dedicato a Luigi Bartolini.
Nel 1938 escono cinque numeri, di cui i primi tre da gennaio a marzo e
gli altri due a ottobre e novembre. Le pubblicazioni del 1939 iniziano
con i n. 1-4 del 31 luglio, proseguono coi n. 5-6 del 10 ottobre e 7-8
del 15 novembre per chiudersi con i n. 9-10 del 30 novembre in un fascicolo
(che reca erroneamente l'indicazione dell'anno XVII anziché XVI) interamente
dedicato ai "Disegni di Guttuso".
I fascicoli del "Selvaggio" nel 1940 sono quattro: i primi tre rispettivamente
di gennaio, aprile e maggio, il n. 4-5 del 31 dicembre; il n. 3 (31 maggio)
è dedicati ai "Disegni di Orfeo Tamburi".
Nel 1941 escono tre fascicoli doppi: il n. 1-2 del 30 marzo, il n. 3-4
del 31 maggio dove, oltre al nome del direttore responsabile Mino Maccari,
compare quello del redattore capo Enrico Galluppi, e il n. 5-6 del 15
novembre.
Il 1942 presenta due fascicoli tripli, il n .1-2-3 del 15 marzo 1942 -
XX (erroneamente indicato come anno XVIII invece di XIX) e i n. 4-5-6
del 15 giugno dedicati ai "Disegni di Longanesi".
L'ultimo anno di vita del "Selvaggio" presenta un solo fascicolo, n. 1-2-3,
del 15 giugno 1943 - XXI, indicato erroneamente come anno XIX anziché
XX.
Scheda
catalografica in ACNP
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