1918-1919
Scheda a cura di FRANCA PANIZZA
Rivista settimanale illustrata, con stampa a colori, nata durante la prima
guerra mondiale all'interno della III Armata e destinata alla diffusione
tra i soldati impegnati nel conflitto. La testata si inserisce nel gruppo
dei cosiddetti "giornali di trincea", diffusi in Italia durante
la prima guerra mondiale.
Il primo numero esce il 21 marzo 1918, l'ultimo il 1° luglio 1919;
la cadenza settimanale, prevista dalla direzione, non viene sempre rispettata.
La raccolta completa si compone di 25 numeri, ai quali si aggiungono 3
supplementi all'edizione n. 18 del 15 ottobre 1918 (il 3, il 7 e il 10
novembre 1918). Ogni settimanale consta di 8 pagine; fanno eccezione i
supplementi, composti di 4 pagine - con stampa monocroma - e il numero
20, composto di 12 pagine.
La redazione ha sede a Mogliano Veneto, mentre la stampa viene effettuata
dapprima a Venezia, in seguito a Verona ed infine a Reggio Emilia.
Ideatore della rivista è il colonnello Ercole Smaniotto, capo
dell'Ufficio R. della III Armata, il quale ne affida la direzione al sottotenente
Renato Simoni, già critico teatrale presso il Corriere della Sera.
Collaboratori del giornale sono i pittori Enrico Sacchetti, Umberto Brunelleschi,
Giuseppe Mazzoni; inoltre Antonio Rubino - in veste di redattore e illustratore
-, Gino Calza Bini, Arnaldo Fraccaroli e Riccardo Gigante. Generalmente
i contributi non sono firmati dagli autori; spesso, soprattutto nelle
rubriche, viene usato uno pseudonimo.
Nelle illustrazioni, nei versi e nella prosa è evidente l'intento
di "informare" attraverso la comicità e l'ironia, usando
spesso una feroce satira nei confronti del nemico; numerosi anche i disegni
e i versi che, sempre attraverso comicità, ironia e luoghi comuni
tipici dell'epoca, ritraggono o descrivono un immaginario femminile che,
idealmente e di riflesso, partecipa positivamente al conflitto.
Nella rivista trovano notevole spazio i contributi grafici, con disegni
e tavole a colori che illustrano eventi legati al conflitto o accompagnano
i versi e la prosa che lo commentano con l'uso di un linguaggio semplice,
che ricorre frequentemente al discorso diretto, correlato al contesto
socio-culturale di provenienza della gran parte dei volontari impegnati
al fronte. Una veste grafica, questa, che permetteva la 'lettura' anche
ai soldati analfabeti.
L'impaginazione di base ed alcune rubriche si ripetono pressoché
costantemente per tutti i numeri: numerosi sono i contributi di Renato
Simoni, sia in prosa - costanti nella seconda pagina - sia in versi -
nella terza pagina. Antonio Rubino è l'autore della rubrica "I
consigli del caporal C. Piglio", mentre Arnaldo Fraccaroli scrive
"Le lettere del soldato Baldoria " alla fidanzata Teresina.
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