1944-1946
Scheda a cura di GRAZIANA URSO
Il primo numero della "Settimana" esce il 21 dicembre 1944 nel
pieno della lotte resistenziali. La rivista, fondata e diretta in semiclandestinità
da Carlo Bernari a Roma, cessa di esistere alla vigilia dell'Italia repubblicana
(3 gennaio 1946) a Milano, dove la redazione aveva trasferito la propria
sede nell'agosto 1945. Dal marzo dello stesso anno a dirigere il periodico
era stato l'ex caporedattore Vasco Pratolini, succeduto al dimissionario
Bernari.
Tra la fase romana e quella milanese della rivista non esiste soluzione
di continuità: forma e contenuti restano sostanzialmente gli stessi,
coerentemente con una linea editoriale attenta alla realtà contemporanea,
messa a punto da un'équipe di intellettuali impegnati anche in
ambito politico.
Sulle pagine della "Settimana" si avvicendano le firme di Guido
Piovene, Vito Pandolfi, Gastone Manacorda, Michelangelo Antonioni e di
molti altri illustri esponenti della cultura coeva. Il nucleo originario
dei collaboratori fa capo alla Nuova Biblioteca, l'impresa editoriale
avviata a Milano da Bernari nei primi mesi del 1944, che è peraltro
la casa editrice della rivista. L'affinità tra i due progetti bernariani
è evidente nelle scelte tematiche e nell'approccio metodologico
di matrice materialistica agli eventi storici e ai fenomeni culturali.
Ulteriore referente della "Settimana" è la stampa clandestina,
di cui i suoi redattori hanno diretta esperienza avendo militato nelle
fila partigiane. Non è un caso che il 17 maggio 1945, pochi giorni
dopo la Liberazione, esca un numero speciale della rivista interamente
dedicato alla Resistenza, in cui cronaca e documenti storici sono accompagnati
da brani memorialistici.
A rendere la "Settimana" un periodico unico nel suo genere è
la grande varietà di argomenti trattati - dall'attualità
alla letteratura, dal cinema allo sport - e di forme espressive - dal
resoconto giornalistico alla narrativa, dalla critica letteraria alla
vignettistica.
Innovativa è inoltre la sua impostazione grafica, che mira a inserire
l'immagine nella testura complessiva della pagina come "scrittura
visiva" viva e interlocutoria. L'iconografia della rivista si compone
di caricature, riproduzioni pittoriche, fotografie e disegni, realizzati
da artisti del calibro di Renato Guttuso, Antonello Trombadori, Nino Franchina,
Domenico Purificato e Leoncillo.
Notevole è infine nel periodico lo sforzo di stabilire un contatto
diretto con i lettori, attraverso spazi destinati ad accogliere i loro
interventi critici, o tramite rubriche di grafologia, psicolettura ed
enigmistica.
La "Settimana" è conservata per intero unicamente presso
l'Archivio del Novecento di Roma, Dipartimento di Studi Linguistici, Filologici
e Letterari, Università "La Sapienza".
Scheda catalografica in ACNP
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