DIE SAMMLUNG |
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1933-1935 Scheda a cura di DAVIDE DI MAIO Ideata e voluta da Klaus Mann, figlio di Thomas Mann, sotto il patronato di André Gide, Aldous Huxley e Heinrich Mann, "Die Sammlung" fu una delle più importanti riviste che nacquero in esilio negli anni che vanno dal 1933 al 1935. La sua pubblicazione fu possibile grazie all'intensa amicizia (e collaborazione editoriale) di Klaus Mann con Fritz Landshoff, editore della sezione tedesca della casa editrice "Em. Querido's Uitgevers-Maatschappij" di Amsterdam. In una situazione sia finanziariamente che socialmente difficile il "Querido-Verlag"(1933-1950) rese possibile la pubblicazione di buona parte di letteratura vietata in Germania a causa della censura nazista, permettendo così a tutti quei numerosi scrittori e intellettuali fuggiti dalla patria di continuare la propria attività intellettuale. Anche "Die Sammlung" nacque dall'esigenza di dare spazio ai tanti intellettuali tedeschi (e non solo) esuli presentandosi sin dall'inizio come una rivista eminentemente letteraria. Le prese di posizione politiche e ideologiche furono ovviamente implicite nella scelta dei collaboratori e dei contributi pubblicati. In questi termini si espresse Klaus Mann nella presentazione programmatica della sua rivista: "Dunque non ci presentiamo come giornale della "emigrazione tedesca" [ ], sebbene nostra sostanziale intenzione sia quella di costituire un punto d'incontro della grande lettaratura tedesca in esilio. Noi ci presentiamo come il giornale dello spirito europeo, al quale appartiene quello veramente tedesco. Pubblicheremo contributi provenienti da tutti i paesi europei, e anche da altre parti del mondo, e si dimostrerà così, con una simile miscellanea, che la vera letteratura tedesca appartiene a quella mondiale [ ]". Tra i primi collaboratori vanno ricordati: Max Brod, Jean Cocteau, Alfred Döblin, Lion Feuchtwanger, Ortega Y Gasset, Romain Rolland, Thomas Mann, Robert Musil, Jules Romains, Joseph Roth, Anna Seghers, Ernst Toller, Arnold Zweig, Stefan Zweig, Hermann Kesten, Egon Erwin Kisch, Ödön Horvath, Claire e Ivan Goll, Jean Giradoux, André Maurois. Gli anni in cui "Die Sammlung" rimase in vita furono evidentemente pochi, dal settembre 1933 al dicembre1935, fatto che trova le sue ragioni nel continuo osteggiare e nei ripetuti tentativi di boicottaggio da parte dell'intellighenzia intellettuale tedesca schierata (emblematico a proposito l'articolo apparso su "Die literarische Welt" del 22.9.1933, n. 17 il cui titolo recitava: Die Sammlung" Judas). La rivista si presentò in effetti come un vero e proprio spartiacque tra coloro i quali intesero prendere nettamente le distanze dalla Germania di Hitler non paventando alcuna ripercussione di impopolarità nel proprio paese e coloro che, al contrario, preferirono difendere i propri interessi in patria negando qualsiasi tipo di collaborazione. Fu il caso, ad esempio, di Annette Kolb che annunciò pubblicamente la sua completa estraneità a qualsiasi attività o presa di posizione della rivista per paura delle eventuali ripercussioni sulle vendite dei propri libri in Germania. Diversa fu invece la sorte per alcuni tra gli intellettuali più in vista, Alfred Döblin, Thomas Mann, René Schickele e altri. Invitati a sottoscrivere una sorta di "abiura" personale nei riguardi del mensile e delle prese di posizione del suo redattore e rassicurati dal fatto che tali documenti sarebbero stati usati (e resi pubblici) solo in caso di stretta necessità, dovettero ben presto prendere atto della pubblicazione proprio di quelle lettere: subdola legittimazione, da parte degli organi interni del Reich, della perseverante attività di discredito contro la rivista di Klaus Mann. Dati specifici della rivista Die Sammlung (a. 1 / 1933 - a. 2 / 1935) (a. 1, n. 1 - 4, settembre - dicembre 1933
/ n. 5 - 12, gennaio - agosto 1934) |
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