1919-1922
Rivista letteraria mensile, "La Ronda", inizia le pubblicazioni nell'aprile
1919 con un comitato redazionale composto da Riccardo Bacchelli, Antonio
Baldini, Bruno Barilli, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Lorenzo Montano
e Aurelio E. Saffi, il quale assume anche il ruolo di segretario di redazione.
Direzione e amministrazione hanno sede inizialmente a Roma, in Piazza
Venezia, 88, Q.re 18, ma nel dicembre (n. 8) 1919 quest'ultima passa alla
Soc. An. Ed. "La Voce", Trinità dei Monti, 18, Q.re 6. Infine nel numero
doppio 10-11 (ottobre-novembre) si legge in seconda di copertina il seguente
annuncio: "Col 1921
La Ronda assume direttamente la propria gestione amministrativa. Direzione
e amministrazione si trasferiscono ambedue in TRINITÀ DEI MONTI 18".
I primi tre numeri (aprile-maggio-giugno) vengono stampati presso l'Officina
Tipografica Bodoni di G. Bolognesi, Via Cicerone 56, Roma; dal quarto
fascicolo (luglio-agosto) al sesto (ottobre) la stampa è affidata, sempre
a Roma, alla Tipografia Cooperativa Sociale domiciliata in Via dei Barbieri
6, mentre torna alla precedente con l'uscita del n. 7, novembre 1919 (nel
n. 5 del maggio 1920 si riscontra un cambiamento nella dicitura della
tipografia che diviene la Società Poligrafica Nazionale poi successivamente
solo Società Poligrafica) e la manterrà fino ai nn. 9 e 10 (uscita unica)
del 1922.
Gli ultimi due numeri vengono stampati rispettivamente con lo Stabilimento
poligrafico per l'Amministrazione della Guerra e quello per l'Amministrazione
dello Stato.
A partire dal n. 4, aprile 1920, e fino alla fine della pubblicazione
della rivista che avviene con un numero straordinario del dicembre 1923,
la direzione de "La Ronda" è assunta da Cardarelli e Saffi; in ultima
pagina compare la seguente avvertenza: "Con questo numero aboliamo la
lista dei redattori, la quale non ha più ragion d'essere, ormai la rivista
è fondata, ha fatto il suo cammino ed assunto la sua figura originale,
e va sempre più estendendo il numero dei suoi collaboratori".
"La Ronda" presenta sempre una regolarità nel formato e nella grafica
(la copertina è di colore arancio/rosa) mentre la periodicità, anche se
mensile, conta due numeri bimestrali (il n. 4 del 1919 che unisce luglio
e agosto e il n. 11-12, novembre-dicembre 1921) e numerosi fascicoli doppi
(nn. 8 e 9, agosto-settembre 1920; nn. 10 e 11, ottobre-novembre 1920;
nn. 1 e 2, gennaio-febbraio 1921; nn. 8 e 9, agosto-settembre 1921; nn.
3 e 4, marzo-aprile 1922; nn. 7 e 8, luglio-agosto 1922; 9 e 10, settembre-ottobre
1922).
Nel 1921 la redazione sceglie di pubblicare in fascicoli, invece dei numeri
3, 4 e 5 (marzo-maggio), Il Testamento letterario di Giacomo Leopardi,
volume antologico tratto dallo Zibaldone e curato da Vincenzo Cardarelli;
lo stesso testo viene poi proposto in acquisto a L. 10 nel mese successivo.
L'ultimo numero della rivista, dicembre 1922, esce posticipato di un anno
con la dicitura "numero straordinario" e reca la data del dicembre 1923.
Scheda
catalografica in ACNP
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