RISORGIMENTO


1945



Scheda a cura di MARCELLO CIOCCHETTI

La rivista "Risorgimento" viene pubblicata a Roma tra l'aprile e l'agosto del 1945. La stampa avviene presso lo Stabilimento tipografico Carlo Colombo di Via Campo Marzio 74, per conto di Giulio Einaudi Editore: la casa editrice aveva infatti all'epoca sede amministrativa nella Capitale, in via Uffici del Vicario 49. La marca editoriale dello struzzo, in bianco, č effigiata nella parte centrale della copertina, entro un rettangolo colorato nel quale figurano titolo, sottotitolo ("rivista mensile") e la sequenza annata - numero - mese e anno.

L'indicazione del giorno č riportata solo sul frontespizio, ma con alcune varianti: i numeri 1, 2 e 3 recano rispettivamente le date 15 aprile, 15 maggio e 15 giugno, mentre i numeri 4 e 5 quelle del 25 luglio e del 25 agosto. Sul verso dei frontespizi č impresso un disegno di artista: R. Guttuso nel n. 1, M. Mafai nel n. 2, G. Omiccioli nei n. 3 e 4, A. Vangelli nel n. 5. Altre illustrazioni nelle pagine interne del n.2 e del n.3 (rispettivamente un disegno di D. Purificato e uno di S. Monachesi).

Il formato č di cm. 15x21. Ogni fascicolo si compone di 96 pagine, con numerazione continua: l'ultimo numero si chiude a p. 480. Nell'ultima pagina di ogni fascicolo č riferito: redattore responsabile Carlo Salinari.

Di Salinari č presumibilmente anche la Presentazione, non firmata, in apertura del primo fascicolo. Vi si legge: "Proposito di questa rivista č, nel dominio della cultura, lavorare per il risorgimento d'Italia"; in polemica col recente passato, in cui "la cultura ha rivendicato la sua neutralitą e incompetenza di fronte ai problemi del vivere umano", la rivista "non vuole essere al di sopra ma dentro la mischia: rinuncia volentieri ai miraggi delle cime, all'esercizio sportivo dell'ascesa verso la rarefazione […] e vuole andare per le vie degli uomini che insieme camminano e cercano i compagni della fatica quotidiana. […] La rivista non sarą quindi organo di un gruppo, ma d'una tendenza".

L'ambito entro cui si muove "Risorgimento" č piuttosto ampio: politica, letteratura, storia, economia, questioni sociali, problemi della ricostruzione, arti, musica. Riguardo ai collaboratori la rivista, pur chiaramente orientata, non mostra preclusioni ideologiche: di politica scrivono, ad esempio, L.Sturzo, P. Togliatti, L. Salvatorelli. Altre firme da segnalare sono quelle di E. Lussu, E. Sereni, C. Dionisotti, G. Calogero, U. Marra, F. Calamandrei, A. Giolitti, P. Alatri, M. Mila, F. D'Amico. La parte letteraria č segnata dai notevoli saggi di N. Sapegno su Manzoni (n.1), Verga (n. 3), Gobetti (n.5); dagli interventi di G. Trombatore e C. Bernari; dai racconti di A. Moravia, F. Jovine, A. Orecchio; dalle poesie di U. Saba, F. Monterosso, E. Galluppi.

La rubrica "Recensioni" č molto ricca e rispecchia pienamente la varietą dei temi trattati nella rivista: recensori assidui sono G. Manacorda, F. Rodano, A. Russi. Altra presenza fissa č la rubrica "Rassegna", dedicata al dibattito politico e culturale (da menzionare, nel n.4, una orgogliosa replica di C. Salinari a B. Croce sul tema della responsabilitą degli intellettuali). Solo negli ultimi due fascicoli compaiono le rubriche "Argomenti" e "Osservatorio": la prima vuole essere "una libera tribuna" di discussione (sul n. 4 viene ospitata un'importante lettera aperta di F. Onofri a E. Vittorini sul tema dell'impegno intellettuale); nella seconda la rivista "si propone di manifestare, in ogni numero, la sua opinione sugli atteggiamenti in corso nella letteratura e nella cultura" (da segnalare il duro attacco di A.R. [Antonio Russi?] a E. Falqui e alla sua rivista "Poesia"). Altre anonime noticine polemiche, fuori sommario, sono qua e lą disseminate.

La chiusura della rivista giunge non preventivata: non solo manca una qualsiasi nota di congedo, ma nella terza di copertina dell'ultimo fascicolo figura ancora un lungo elenco di autori da ospitare "nei prossimi numeri".

Scheda catalografica in ACNP