1945-1946
Scheda a cura di MARCELLO CIOCCHETTI
Della rivista escono in tutto tre "quaderni" in formato 12x21: il primo
di 226 pagine, il secondo di 308, il terzo di 302.
La copertina del primo numero si limita a riferire: PROSA / quaderno primo.
Il frontespizio riporta invece in alto l'indicazione: 1945 - n. 1; segue
il titolo: PROSA / quaderni internazionali / a cura di Gianna Manzini;
subito dopo si legge: "Escono ogni tre mesi. Un numero: duecento lire.
All'estero: trecento. Indirizzare libri e corrispondenza a Gianna Manzini:
Viale Giulio Cesare 71, in Roma […] - La stampa, all'insegna delle "Nuove
Edizioni Italiane" (Via Nazionale 172, in Roma […]) è a cura di / Giorgio
De Fonseca".
In calce all'ultima pagina del quaderno è indicata la tipografia (Stabilimento
di "Novissima" in via di Romanello da Forlì 9 - Roma) e subito sotto:
responsabile Enrico Falqui.
La copertina del fascicolo successivo presenta sostanziali mutamenti già
nel colore e nella grafica; inoltre la dicitura "Quaderni internazionali"
è posta, a mo' di occhiello, sopra il titolo; sotto di questo figura l'indicatore
in numero romano (II) e sotto ancora l'elenco alfabetico degli autori
ospitati nel quaderno; la parte inferiore della copertina è occupata dal
marchio editoriale e dalla scritta: "All'insegna della Medusa". Il nuovo
editore è infatti Arnoldo Mondadori, con sede amministrativa in via Corridoni
39 a Milano; la stampa avviene presso le Officine Grafiche Veronesi. I
"quaderni" sono ora definitivamente diretti da Gianna Manzini; Enrico
Falqui figura ancora come "responsabile".
La periodicità trimestrale, pur ribadita, non viene in realtà mai rispettata:
il primo quaderno risulta stampato il 31 luglio 1945, il secondo reca
sul verso del frontespizio l'indicazione "I edizione: marzo 1946", il
terzo (ed ultimo) "I edizione: ottobre 1946".
Nonostante la rinnovata veste grafica e il cambio di editore, la rivista
ha il suo elemento di continuità nella formula, anzi - come si legge nel
risvolto del Quaderno II - "nel suo proposito, ch'è quello di esemplificare,
in composizioni chiuse, la migliore attuale narrativa e saggistica italiana
e straniera".
Nei tre quaderni si registra comunque una netta prevalenza della prosa
narrativa rispetto alla saggistica. La rivista pubblica racconti di N.
Lisi, A. Benedetti, G. Dessì, V. Brancati, G. Manzini, N. Savarese., C.
Sbarbaro, C. Zavattini, G. Piovene, D. Buzzati, A. Moravia, M. Soldati,
E. Pea, B. Tecchi, G. Vigolo, V. Pratolini, G. Comisso.
Folta la rappresentativa degli scrittori stranieri: nel solo Quaderno
I si leggono racconti di V. Woolf, E. M. Forster, J. Cassou, W. Faulkner,
A. Camus, G. Britting, V. Larbaud, F. Ponge, H. Michaux, H. von Hoffmannsthal,
R. M. Rilke, F. Kafka, H. Miller, J. Ortega y Gasset; nei quaderni successivi
si aggiungono M. Blanchot, E. Hemingway, T. Mann, R. Queneau, J.- P. Sartre,
Alain, A. Artaud, P. Claudel, E. D'Ors e molti altri.
In appendice ad ogni quaderno uno "Schedario" fornisce le indicazioni
bibliografiche sulla provenienza di questi scritti, che naturalmente "Prosa"
presenta in versione italiana; le traduzioni, "condotte con intento d'arte",
sono spesso opera di noti scrittori italiani: Cecchi, Piovene, Sinisgalli,
Tecchi, Baldini, Savinio, Ungaretti, Banti, Bigiaretti, Moravia, Manzini.
Mentre il Quaderno I appare compilato secondo finalità puramente antologiche,
i successivi individuano dei temi centrali che vengono esplicitati nelle
note redazionali d'apertura. Buona parte del Quaderno II è così dedicata
alla "questione del Romanzo", illustrata con brani narrativi e vari interventi
critici (questi ultimi, in verità, tratti da un fascicolo doppio del luglio-agosto
1943 della rivista "Confluences" curato da J. Prévost). Il Quaderno III
è invece polemicamente volto a contestare la "abusata immagine della torre
d'avorio" e a difendere la "Letteratura" da contaminazioni indebite, "in
virtù del suo duplice compito di badare all'"immediato presente" senza
trascurare "l'immutabile"". Nello stesso Quaderno vengono proposti "esempi
concreti di prose straniere e italiane"; trapela comunque, nelle scelte
redazionali, una malcelata preferenza per la produzione narrativa nazionale:
nel presentare un gruppo di "piccole prose tedesche" si invita il lettore
a valutarne "la differenza rispetto ai nostri assai più esperti e varii
e compiuti "capitoli"".
Scheda
catalografica in ACNP
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