CARTOLARIA |
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1988-1998
Scheda a cura di FRANCESCA ROCCHETTI Indici e immagini a cura di ELEONORA ZOPPIDurante gli anni Ottanta e Novanta del Novecento le Marche sono state
testimoni della nascita di svariate riviste culturali e letterarie di
qualità; si pensi ad esempio a «Marka» di Ascoli Piceno,
a «Verso» di Macerata, a «Hortus» di Grottamare
o alla pesarese «Lengua». Le linee generali della rivista sono fornite da una breve introduzione
nel fascicolo di apertura: «L' Almanacco è antologia; non
ha altre pretese se non documentare - di un anno - alcune avventure letterarie,
con la complicità di amici che talora dalla provincia sembrano
irraggiungibili. Assieme ai tre direttori, numerosi sono i collaboratori del periodico. Ampio spazio viene lasciato agli autori marchigiani: ad esempio Luciano Anselmi scrittore e giornalista fanese, collaboratore di periodici importanti come «Il Mondo» di Pannunzio, «La Fiera Letteraria», «L'Osservatore Politico letterario», Silvano Ceccarini poeta e saggista di Urbino, Eugenio De Signoribus, poeta di Cupra Marittima. Ma le pagine della rivista ospitano anche contributi di altri importanti intellettuali sia italiani che stranieri, quasi tutti in qualche modo legati alle Marche e in particolare ad Urbino: Carlo Bo (lo "storico" rettore dell'Università), che interviene su «Cartolaria» con i ritratti di Camillo Sbarbaro, Umberto Saba, Mario Luzi e Cesare Pavese, Nicola Crocetti grecista e traduttore di poesia greca moderna, fondatore dell'omonima casa editrice, Franco Loi, poeta dialettale, importante critico letterario per il «Sole 24 ore», l'inglese William Rivière che, dopo aver lasciato Cambridge trascorse molti anni a Venezia e poi a Urbino, dove tuttora vive e insegna all'università. Non mancano le donne: Anna Bujatti, studiosa di lingua e letteratura cinese, Tiziana Alberti, Graziella Galvani e Marina Pizzi. Un posto di rilievo è occupato dagli autori greci: Ghiannis Ritsos, una delle voci poetiche più forti della grecità contemporanea, Vrettakos Nikiforos, Titos Patrikios, il poeta ateniese che nelle sue poesie dà voce alla traumatica esperienza della persecuzione e dell'esilio da lui vissuta durante la dittatura dei colonnelli, Ghiorgos Seferis, premio Nobel per la letteratura nel 1963, la cui poesia rivela una costante centrale: il mito del viaggio. Le sezioni in cui è diviso l'almanacco danno un ordine programmatico
ai "frammenti" di cui è composto: Novecento è
dedicata a una figura emblematica della letteratura novecentesca, Diario
raccoglie pensieri e riflessioni di varia natura, Luoghi contiene
la descrizione in prosa di un luogo particolarmente significativo, quasi
sempre situato nelle Marche, Invenzione e pratica letteraria e
Versi e prose comprendono saggi di critica letteraria e, per l'appunto,
poesie e brani inediti, Biblioteca, infine, raccoglie principalmente
recensioni di volumi recenti, ma anche articoli più discorsivi
come il bel Ricordo di Luigi Bartolini firmato da Paolo Volponi
nel fascicolo del 1992. Penso si possa affermare che uno dei meriti principali di questa raffinata
pubblicazione sia quello di aver dimostrato un'ottica di scambio e confronto
continuo con le diverse istanze culturali e letterarie (si vedano ad esempio
le numerose traduzioni dalle letterature straniere presenti sulla rivista),
pur partendo da una realtà regionale, quella delle Marche, piccola
e fortemente caratterizzata. A tal proposito, uno degli interventi più
interessanti è quello apparso sul numero del 1990, a cura di Sanzio
Balducci, Tre poesie di un poeta dialettale non dimenticato: Pasqualon.
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