UGO OJETTI


(1871-1946)



Vita

Nasce a Roma nel 1871.
Nel 1894 inizia la sua attività giornalistica sulle pagine della "Tribuna" e di "Nuova rassegna".
Nel 1926 diviene direttore del "Corriere della sera". Firmandosi con lo pseudonimo "Conte Ottavio" collabora all'"Illustrazione italiana" e ancora al "Giornale", al "Giornale d'Italia" e alla "Stampa".
Nel 1929 fonda la rivista "Pègaso" a la dirige fino al 1933.
Della sua formazione giornalistica risentono fortemente anche le sue prove saggistiche e critiche che conservano una vivacità non retorica e una grande curiosità intellettuale. Le sue opere di maggior peso, escludendo i testi narrativi, hanno la struttura dell'intervista, del dialogo, dell'appunto.
La vastità e l'eclettismo dei suoi interessi lo portano spesso ad una superficialità di approccio, utile però ad individuare i temi di maggiore attualità e a improvvisare si di essi confronti e dibattiti.
Ojetti si impegna molto anche sul piano della salvaguardia del patrimonio artistico durante la prima guerra mondiale. Negli anni Venti e Trenta, svolge inoltre un'intensa attività di organizzatore culturale attraverso le riviste da lui fondate e dirette: "Pégaso" (1929-1933), "Pan" (1933-1935), "Dedalo" (1920-1933).
Muore a Firenze nel 1946.

Opere principali
Narrativa
· Mio figlio ferroviere, 1922

Saggistica
· Alla scoperta dei letterati, Milano, Dumolard, 1895
· I capricci del Conte Ottavio, Milano, Treves, 1908-1909
· Scrittori che si confessano, ivi, 1925
· Otto, Novecento e via dicendo, Milano, Mondadori, 1936
· Cose viste, 7 voll., Milano, Treves-Mondadori, 1923-1939
· I taccuini (1914-1923), Firenze, Sansoni, 1954
· D'Annunzio, Amico-Maestro-Soldato (1894-1944), ivi, 1957
· Lettere alla moglie, ivi, 1964
· Carteggio D'Annunzio-Ojetti (1894-1937), a cura di C. Ceccuti, Firenze, Le Monnier, 1979