ALMANACCO DEI VISACCI


1937-1940



Scheda, indici e immagini a cura di PAOLA GADDO

L'"Almanacco dei Visacci" esce a Firenze per quatto anni consecutivi a partire dal 1937. Edito e stampato dalla casa editrice Vallecchi, risulta composto da quattro volumi annuali all'interno dei quali compaiono i nomi di moltissimi intellettuali, letterati ed artisti appartenenti principalmente all'ambiente culturale fiorentino del tempo o comunque ad esso legati tramite lo stretto rapporto creatosi con l'editore toscano. La storia dell'Almanacco nasce e si sviluppa attorno alla figura di Enrico Barfucci, ideatore e promotore di iniziative destinate ad esaltare la civiltà fiorentina, che, insieme alla famiglia dei Vallecchi, realizza le "Cene dei Visacci", tenute nell'Osteria di Giovacchino e alle quali partecipano i più autorevoli esponenti della cultura. Si tratta di riunioni conviviali destinate a chiamare a raccolta gli "uomini di penna e di pennello" che, proprio rinnovando un banchetto di sapore neorinascimentale, scoprono il piacere di agevolare lo sviluppo delle lettere e delle arti in genere, "rasserenando" i loro ingegni in un ambiente rilassato e disteso. Proprio dalle dispute, dalle discussioni e dalle collaborazioni create a tavola da questi artisti, divenuti un gruppo di amici sempre crescente, nascono i quattro volumi dell'Almanacco denominato dei "Visacci", definizione che intende rimarcare uno spirito fraterno, schietto e leggero, supportato dall'ironia e dall'impronta tipicamente sagace della natura toscana. La compilazione dell'annuario intende infatti dare grande rilievo alla "fiorentinità", celebrando la città toscana per la ricca vita artistico-letteraria passata e contemporanea, per l'etica di un'arte che le consente di vantare il primato intellettuale, nonché per un bagaglio di tradizioni locali particolarmente caratteristico e denso di inimitabili e genuini elementi della storia popolare del paese. Attraverso i contributi offerti dai numerosi collaboratori si definiscono le linee di una pubblicazione poco legata al genere dell'almanacco tradizionalmente inteso, ma piuttosto paragonabile ad una vera rivista letteraria, nonostante la presenza del Calendario e di un'impronta volutamente poco "patinata". Nei fascicoli proposti da Vallecchi si ritrovano i nomi di Papini, Bontempelli, Soffici, Pratolini, Savinio, Bo, Moravia, Betocchi, Gatto, Luzi e molti altri letterati che tramite prose, resoconti, saggi critici e recensioni forniscono valore e dignità artistica ad un almanacco particolarmente curato dal punto di vista grafico. A partire dalle copertine, infatti, l'annuario dei Visacci propone una ricca serie di illustrazioni, disegni, caricature dei migliori artisti dell'epoca tra i quali spiccano Settala, De Chirico, Rosai, Soffici, Maccari, Carrà, Casorati e Tosi. Accanto allo sviluppo di temi come le memorie di guerra, i viaggi, la descrizione delle ore del giorno, la celebrazione di illustri personaggi del passato, l'almanacco si distingue inoltre per la serie di pagine dedicate alle feste popolari e alle tradizioni tipiche della regione e per la rubrica curata dall'Oste dei Visacci. In quest'ultima si propongono le antiche ricette della cucina tipica toscana e si traccia un bilancio scanzonato dell'attività culturale del tempo, vista da "dietro le quinte", ovvero da una prospettiva non ufficiale, ma più vera, quale quella che la pubblicazione di Vallecchi intende far emergere, celebrando Firenze e i suoi ingegni. I quattro corposi volumi di circa trecento pagine ciascuno intendono così offrire un caposaldo della cultura italiana, celebrando e facendo emergere le sue più autentiche componenti, pur rimanendo legati ai condizionamenti della storia del tempo. Tra le pagine dei Visacci si trova infatti un chiaro schieramento filofascista che pur non legandosi ad intenti di propaganda politica, rispecchia la necessità di quello che appare come un compromesso per uno sviluppo culturale, al quale il convito dei Visacci non intende affatto rinunciare.

Scheda catalografica in ACNP