PSICHE ED AURORA (1907-1908)

poi PSICHE (1912-1914)



Scheda a cura di GIUSEPPE VARONE

Il primo ottobre del 1907 appare il 'Numero di Saggio' della rivista «Psiche ed Aurora», fondata e diretta da Donato Cucchi, giovane intellettuale nato l'8 novembre 1887 a San Donato Val di Comino (allora provincia di Caserta), e morto il 7 febbraio del 1916 sul Carso durante la Grande Guerra.
La "Rassegna quindicinale di Arte, Letteratura, Scienze e Politica", con sede in Via Napoli 1 a San Donato (FR), "inizia modestamente la sua vita" offrendo Ai lettori un avvenente programma editoriale: "Sarà […] maggiormente dato campo al lato letterario, appunto per affratellare ed offrire una nobile gara fra tutti i giovani dal forte impegno, che colla loro penna, onorano se stessi ed il nostro paese, e che così gentilmente hanno risposto al nostro appello; così noi ci proponiamo d'istruire e dilettare la mente dei nostri lettori con una rassegna fiorente, ricca di novelle, bozzetti, poesie ed articoli svariatissimi". Nell'editoriale si annuncia anche "un romanzo a forti tinte: Tinte fosche" dello stesso Cucchi, pubblicato su quelle pagine a partire dal numero successivo; viene inoltre bandito il "primo concorso per una novella passionale", cui seguirà una notevole partecipazione di scrittori da vari luoghi d'Italia e non solo: Venezia, Lecce, Napoli, Firenze, Torino e Parigi.

Fin dal 'Numero di Saggio' compaiono contributi differenti, per lo più novelle, poesie e saggi di argomento letterario. Nel secondo fascicolo (Prima quindicina di Novembre 1907, Anno I), il numero di collaboratori, che scrivono da Palermo, da Roma, dalla stessa San Donato e da Cesena, tende già a intensificarsi. A chiusura del numero si legge che "il giornale è diffuso in tutto il mondo e che la tiratura è di diecimila copie in sopra".
Nel primo numero del secondo anno (Prima quindicina di Gennaio 1908), continua la selezione del primo concorso indetto dalla rivista, vinto poi dal napoletano Antonio Visco con la novella Fior di crisantemo. Intanto la testata si propone sempre più come fervido spazio creativo e punto di riferimento per riflessioni e dibattiti intorno al tema dell'Arte. Nell'intervento Arte dello scrittore romano Ugo Antonio Donati, ad esempio, risuona un comune sentimento del tempo, l'indomabile passione per la bellezza poetica e lo sdegno contro la generale decadenza: "L'Italia, fra le tante colpe, ha pure la sventura di non sapere, di non volere incoraggiare, educare il suo popolo".

Nel secondo anno di pubblicazione, il numero 1-6 (Prima quindicina di Giugno 1908), porta il sottotitolo di "Rassegna Quindicinale di Arte, Letteratura, Scienze, Poesia ed Attualità". Sul frontespizio appare per la prima volta la citazione dannunziana "… cima la prora e salpa verso il mondo", a sancire quel legame fino ad allora implicito, seppur evidente, con lo stile e la Weltanschauung di Gabriele D'Annunzio. Nello stesso numero, inoltre, la poetessa Ada Negri appare tra i collaboratori con La Vasca.

Il giovane direttore interrompe la pubblicazione di "Psiche ed Aurora", ma nel 1912 riprende l'attività con "Psiche": il 'Numero di Saggio' viene stampato con una tiratura di ventimila copie nella 'Prima quindicina di Giugno'.
Il numero 1-2 della Prima quindicina di Luglio dello stesso anno, con una tiratura di trentamila copie, viene proposto come "Rivista Illustrata di Letteratura, Arte, Scienze, Varietà ed Attualità", con aggiunta di "notizie della Val di Comino, del Liri, del Rapido ed Abruzzo", mantenendo sempre un carattere preminentemente letterario. Il direttore e i redattori Guido Benzi, Enrico d'Ovidio e Umberto Cardarelli, informano che la tiratura è stata portata a trentamila copie per il successo ottenuto con il 'Numero di Saggio' e in ultima pagina fanno cenno agli "elegantissimi volumi illustrati, stampati in carta di gran lusso, che iniziano la serie della "Biblioteca d'Oro di Psiche", scritti appositamente dal "giovane e valoroso" direttore con giudizi lusinghieri di illustri scrittori, editi dalla casa editrice della rivista.

Il 15 giugno 1914, dopo un'interruzione dell'attività, "Psiche" viene ripubblicata con l'indicazione Anno VIII. Non sembra trattarsi di un refuso dal momento che viene ripetuto in una lettera-circolare della Direzione inviata a collaboratori e abbonati. Tuttavia, in questo numero compare per la prima volta una istantanea del giovane Direttore incorniciata dal testo della sua novella Fausta.
Come si evince dalla lettera-circolare stessa, da quel momento la rivista avrebbe avuto una diffusione mensile e non più quindicinale, con una variante ulteriore nel titolo: "Psiche ed Aurora. Rivista popolare illustrata di letteratura, arte, scienze, poesia, sport, varietà ed attualità".
L'impegno editoriale di Cucchi proseguì con la pubblicazione nel 1915 di "L'Aurora della Scuola. Periodico letterario per i giovani insegnanti d'Italia".